domenica 6 luglio 2014

NOTTE DI RAMADAN, NOTTE DI ORRORE




E' il secondo Ramadan che vivo in Palestina. Questo momento è atteso da tutti i fedeli come un periodo bellissimo. Lo sarebbe, lo è stato anche l'anno scorso quando ero qui. Quando cala il sole e c'è il richiamo alla preghiera delle 20,00, nell'aria non vola una mosca. Il silenzio, quello che non siamo abituati più a sentire. Tutti con le loro famiglie sono riuniti per mangiare. Poi, c'è la notte... La notte di ramadan era fatta di viaggi da amici o parenti, di gite nelle città per chi abita nei villaggi. Di vita.
Quest'anno, invece, le notti del Ramadan sono diventate lo specchio del giorno. Dopo aver mangiato iniziano le danze fra spari e violenze varie. Impossibile muoversi per raggiungere una città, i taxi e i service non vanno sulle strade principali perchè ci sono i coloni che sparano. Checkpoint volanti dei soldati israeliani che si installano in ogni luogo. Soldati che attaccano i campi profughi, città, villaggi.
La notte qui, in questo momento, si passa così...camminando sui tetti a fare le vedette, camminando per le strade per controllare se ci sono degli intrusi, affrontando gli attacchi sparando fuochi d'artificio o tirando pietre.
C'è il terrore per ogni rumore o per ogni auto che non si conosce. Nessuno dorme, ma non perchè si festeggia il Ramadan, ma perchè bisogna stare svegli.
Continuano i tentativi di rapimento dei bambini da parte dei coloni quando ancora abbiamo negli occhi l'orrore accaduto a Mohammed, a Shuf'at. Rapito, picchiato, torturato facendogli bere benzina e bruciato vivo dall'interno; dai coloni israeliani.
Nei villaggi e nelle Moschee ci sono riunioni per allertare genitori e bambini sulla notte. Tutto questo non ha nulla di umano, è l'orrore. Sta continuando, ogni giorno.... Se l'Italia fosse contraria a tal mostro sarebbe almeno intervenuta a livello politico, se non militare. Ma, non lo è, ne fa parte, è colpevole.
Lo so che molti di voi, questa sera, prima di addormentarsi faranno un pensiero a tutto questo, qualcuno anche sentendosi in colpa. Ma in Palestina ci sarà un'altra notte di orrore, di terrore, di bambini che piangono e si pisciano addosso.
Allora, mi chiedo e vi chiedo, se almeno non sia il caso di raccontare la verità ai vostri figli. Raccontategli di Mohammed e di tutti i bambini Palestinesi. Scrivete la storia attraverso i vostri figli affinchè un giorno i colpevoli debbano, almeno, pagare alla storia.


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