domenica 11 maggio 2014

UN UOMO, UN'ALTRA STORIA DI RESISTENZA

Siamo vicino a Deir Istyia, Salfit area. Le valli sono ancora piene di ulivi coltivati, alcuni centenari. Incontriamo un uomo e un'altra storia di Resistenza Palestinese. Questa valle è tutta confiscata da israele e l'hanno circondata di insediamenti illegali. Sulla mappa siamo difronte all'altro punto di possibile taglio della Cisgiordania (in passato avevo spiegato che vogliono tagliare la Cisgiordania in 3 parti, o meglio 3 ghetti).
Quest'uomo vuole continuare a coltivare i suoi ulivi, sulla sua terra. Così, cinque anni fa, sono arrivati i soldati mentre lui stava lavorando e gli hanno sparato, proiettili veri. Lui, che era di spalle, si è girato e gli ha detto “ammazzatemi pure, continuate a sparare, io non me ne vado, qui rimango e qui muoio, fra i miei ulivi”. Se ne andarono e gli offrirono in un secondo tempo le “compensazioni”. Non le prese perchè lui vuole lavorare i suoi ulivi.
Così, oggi, scopriamo che hanno trovato la via più silenziosa per mandarlo via: gli uccidono lentamente gli ulivi con lo scarico delle loro fogne.
L'ho filmata la melma che arriva sugli ulivi di quest'uomo e il risultato che sta dando.... mentre loro portano i figli sulle altalene, gli ulivi trentenni muoiono. La stima è che moriranno tutti entro due anni, inoltre, la melma sta penetrando nel terreno e inquinando la falda acquifera. Acqua che viene poi presa, gestita e rivenduta da israele ai Palestinesi tramite, forse, la Mekhrot.
Nessuno vuole andare ad aiutare quest'uomo perchè è troppo pericoloso, troppo vicino all'insediamento. Lui Resiste.



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