mercoledì 14 agosto 2013

Non fermerete la Resistenza di Kuffr Qaddum

 Nella notte del 14 agosto, alle ore 3,00, l'esercito d'Israele ha fatto irruzione in alcune case di Kuffr Qaddum. Ha ispezionato 3 case, non prelevando nulla dal loro interno. Il risultato è che hanno arrestato 3 shebab di 17, 21 e 22 anni. E' stato contestato loro di aver partecipato alle manifestazioni del venerdì.
Nella casa di Bashar sono arrivati in quindici e con due cani. Sono entrati nella casa con i cani, davanti ai bambini che già si erano spaventati. Gli hanno chiesto di andare tutti in una stanza mentre loro perquisivano la casa. In quella casa c'è un anziano infermo a letto, hanno fatto alzare anche lui. Quando hanno finito, hanno arrestato Bashar. Dapprima lo hanno portato a piedi in mezzo agli ulivi, e lì la famiglia ha iniziato ad urlare perchè ha temuto il peggio... Nel 2007, infatti, con le stesse modalità portarono un arrestato in mezzo agli ulivi, al buio, poi gli hanno detto "non vogliamo arrestarti...". Gli hanno sparato un colpo dietro alla nuca, morì sul colpo. Dissero, poi, che aveva tentato di scappare.
Quindi la famiglia di Bashar aveva pensato che stesse accadendo ancora. Poi, invece, l'hanno bendato e legato i polsi e l'hanno condotto sulla jeep. Bashar quando è stato arrestato ha detto "non ho paura di voi...Mamma, di a tutti che venerdì devono manifestare e non farsi spaventare, devono manifestare come se io fossi qui". Questa testimonianza, l'abbiamo raccolta oggi a Kuffr Qaddum, dalla famiglia. Siamo andati anche dalla famiglia di Ohmar, il più giovane arrestato. Stesse modalità, in quindici per prendere un ragazzo. Poi, dovevamo andare dalla terza famiglia, ma sono arrivati i coloni e i soldati.
Kuffr Qaddum, oggi, aveva portato avanti la Resistenza accendendo il solito fuoco sulla strada... e loro sono arrivati e hanno sparato sui bambini. Ci siamo aggiunti al gruppo sulla strada quando abbiamo sentito i primi spari.
Hanno sparato molti gas lacrimogeni oggi, ma Kuffr Qaddum ha resistito e deriso più volte i soldati.
Mentre fotografavo la foto di Bashar la mamma piangeva, spero che la risposta del villaggio sia arrivata al figlio.



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