venerdì 20 giugno 2014

UN ESSERE UMANO



C'è un tempo per vivere e uno per morire, uno per ridere e uno per piangere; ma se vivi solo 6 mesi i sorrisi e i pianti si contano sulle dita di una mano e hai tempo solo di morire.
Oggi ero al villaggio di Asira Al Qabilja, che per me è una seconda casa. I miei amici mi hanno raccontato la storia di Wael Hamza, morto ieri a 6 mesi.
E' nato con una piccola malformazione cardiaca al quale si pone totale rimedio con un intervento chirurgico. L'intervento era programmato all'ospedale di Gerusalemme, per sabato scorso. Ma venerdì è scoppiato il caos per il rapimento dei 3 coloni nazisti israeliani.
La famiglia sabato è in ospedale e il personale medico prepara il piccolo per l'operazione. Aspettano ore, ma il dottore che deve operarlo non arriva perchè è di Al Kahlil e non chiudendo le entrate e le uscite della città con i checkpoint non gli permettono di andare a Gerusalemme. Intervento rimandato al giorno successivo.
E' domenica, inizia l'attesa.... ma anche domenica non permettono al dottore di raggiungere Gerusalemme. Lui è l'unico che può operarlo. Dopo tanta attesa, la situazione non migliora e ieri il bambino muore.
E' morto a 6 mesi, questo essere umano. Muoiono altri Palestinesi, ieri, un bambino di 13 anni e uno di 24; altri due esseri umani. Poi ci sono i prigionieri in detenzione amministrativa (in prigione senza accusa né processo) che sono in sciopero della fame da 57 giorni e stanno iniziando a morire vomitando sangue; esseri umani. Poi ci sono i 200 bambini (in questo momento) rapiti, messi in carcere, torturati e violentati; esseri umani. Poi c'è il Popolo Palestinese rapito da quasi cent'anni e che vive senza poter vedere il mare, con i soldati che gli puntano il fucile per andare da una città all'altra, che deve passare checkpoint, che deve fermarsi davanti al muro dell'apartheid e scordarsi di vedere i propri parenti dall'altra parte, che subisce violenze ed umiliazioni e furti quotidiani, e molto altro ancora; un Popolo di esseri umani.
Ci sono i miei amici che l'altra notte non dormivano (come tutti qui). Dopo molte ore si sono addormentati e quando la mattina si sono svegliati, sulle scale della loro casa hanno trovato cicche di sigarette, carte di patatine e cioccolato e bottiglie vuote. Non capivano, ma il vicino che vive di fronte a loro poi gliel'ha spiegato: “sì, c'erano 5 soldati sulle vostre scale, sono stati qui tutta la notte”. I miei amici non dormiranno più nemmeno quelle poche ore dopo questo. Perchè i sodlati israeliani in questi giorni non vengono nelle città per sparare gas lacrimogeni, vengono per sparare alla testa munizione vere e rapire. Anche loro sono esseri umani.
Non è per me, invece, un essere umano chi fa tutto questo. Per me è un mostro. Tutto questo è mostruoso. Se fossi religiosa li definirei l'anticristo. Sono così mostruosi che definisco mostruosi anche chi collabora con loro e dice “i rapiti sono esseri umani come noi Palestinesi” cit. Abbas.
Ha ragione Abbas quando usa il “noi” perchè per onestà lui si scopre e si mette con loro, non con i diritti umani e non con gli esseri umani che muoiono per difendere i diritti.
E' stata una frase molto offensiva nei confronti del Popolo Palestinese e anche nei confronti di tutti quelli che vengono qui e mettono la loro vita davanti al mostro.
Quel bambino di 6 mesi non era forse un essere umano Presidente Abu Mazen? Perchè non sei ad abbracciare la sua famiglia distrutta?

Non abbraccerai nemmeno il prossimo, che purtroppo ci sarà in un genocidio che dura da quasi cent'anni ad opera del mostro nazista israeliano.

1 commento:

  1. I "palestinesi" sono passati da 750.000 nel 1948 ai 4 o 5 milioni di oggi. Gliarabi d'Israele sono passati dai 120.000 del 1948 al 1.200.000 di oggi. (Tra l'altro, Israele è l'UNICO paese del M.O. dove i crstiani aumetano di numero, quasi QUADRUPLICATI dal 1948). Ma bisogna dire che nel numero degli arabi d'Israele sono contabilizzati 100.000 ex "palestinesi" che in seguito al matrimonio con cittadini israeilani hanno chiesto e ottenuto la residenza e cittadinanza del paese che li sta "genocidando".

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